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Questa volta, il tema che verrà affrontato è il fuoco come nemico della natura, un ottimo evento, sul problema degli incendi.
Qui http://www.museodizoologia.it/attivita/incontri-e-convegni-1/happy-hours-al-museo-programma-2010-2011/happy-hours-al-museo-franco-tassi trovate tutte le informazioni.
Riporto la descrizione del seminario, vi invito a partecipare, visto i contenuti e l'ottimo lavoro, che stanno facendo in questi mesi, il personale del museo.
Avvicinandosi l'estate, incombe il pericolo incendi: un rischio al quale specialmente le più belle aree naturali e le foreste del Mediterraneo sembrano particolarmente esposte. Non si tratta di calamità naturali, ma di disastri provocati da ignoranza, imprudenza e rapacità dell'uomo, e quindi sicuramente evitabili. Vi siete mai chiesti se per contrastare questo flagello facciamo abbastanza? Questo fuoco causato dall'uomo si potrebbe evitare e prevenire oppure spegnere rapidamente ed in certi casi estremi almeno convertire in benefica energia rigeneratrice della natura. Basterebbe seguire più semplici strategie per dare l'allarme, intervenire con efficacia, favorire la ricrescita spontanea della vegetazione e diffondere un forte, profondo messaggio sul valore del "bosco sacro" e degli "alberi padri". Sapevate ad esempio che alcune piante sono refrattarie al fuoco? E che dire dei neri insetti "invisibili", capaci di percepire subito, a grandi distanze, il calore del legno bruciato? Vi siete mai resi conto del fatto che a volte a favorire i danni sono proprio certe strategie antincendio che, anziché seguire le leggi di natura, le tradiscono e rinnegano?
Franco Tassi, è un biologo, entomologo, grande sostenitore e divulgatore della conservazione della natura. Già docente di Ecologia Applicata alla Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Napoli e di Conservazione della Natura presso la Facoltà di Scienze Biologiche dell'Università di Camerino, ha ricoperto per oltre un ventennio il ruolo di membro del Consiglio Nazionale del WWF Italia. Nel 1997 è stato il promotore del Comitato Parchi Nazionali, di cui è tuttora il Coordinatore.
Direttore del Centro Studi Ecologici Appenninici, ha operato per 33 anni veramente sul "fronte" della natura. La sua notorietà deriva soprattutto dal lavoro svolto come Direttore e Soprintendente della più antica ed importante area protetta italiana, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che ha diretto dal 1969 al 2002. Qui, già una trentina di anni fa, Tassi riportò con successo cervi e caprioli e salvò dall'estinzione l'Orso bruno marsicano ed il Lupo appenninico. Molte le sue iniziative a tutela di questa preziosa area naturale, ricca di biodiversità: l'Operazione "Grande Albero", che salvò dal taglio ben 10 milioni di grandi piante del Parco, l'abbattimento di ville abusive costruite nei boschi, l'operazione di ripopolamento dei camosci abruzzesi sui massicci della Maiella e del Gran Sasso, l'ampliamento del territorio protetto e l'istituzione della zona di protezione esterna del Parco e tanti altri interventi che, andando nella direzione di una tutela ambientale ma anche dello sviluppo delle arti, dei mestieri e delle costruzioni tradizionali, come elemento di armonizzazione del tessuto socioeconomico dell'area protetta, hanno fatto del Parco d'Abruzzo un "esempio pilota" apprezzato ed imitato a livello internazionale.
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