evento gratuito Quando la natura è protetta: mammiferi ed uccelli nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano. Incontro con Alberto Fanfani

Continuano i bellissimi appuntamenti del museo di Zoologia di Roma http://www.museodizoologia.it/attivita/incontri-e-convegni-1/happy-hours-al-museo-programma-2010-2011/Alberto-Fanfani-happy-hours-al-museo .

Giovedì 24 marzo, sarà la volta degli uccelli e mammiferi nella tenuta Presidenziale di Castelporziano.

Riporto il comunicato stampa, mentre qui http://www.museodizoologia.it/attivita/incontri-e-convegni-1/happy-hours-al-museo-programma-2010-2011/Alberto-Fanfani-happy-hours-al-museo trovate la pagina del museo.

Vi invito a partecipare.

giovedì 24 marzo 2011, alle ore 18.00, l'appuntamento con gli Happy Hours al Museo di Zoologia ci condurrà in una delle riserve naturali più interessanti del nostro territorio, un autentico gioiello verde, situato proprio alle porte della nostra città.

Nell'incontro intitolato "Quando la natura è protetta: mammiferi ed uccelli nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano", Alberto Fanfani, docente di Zoologia all'Università la Sapienza di Roma e profondo conoscitore dei valori naturali della riserva, ci parlerà di questo mondo magico che ospita la più importante colonia di nibbi bruni del Lazio, una popolazione di capriolo italico, testuggini d'acqua dolce e di terra e una spettacolare varietà di invertebrati testimoni di un ambiente altrove scomparso.

Con il suo aiuto ci addentreremo nella fitta foresta di lecci ed altre querce, immaginando di camminare all'ombra delle pinete, tra i piccoli stagni e le radure ricche di fioriture che fanno di questo territorio un autentico scrigno di biodiversità.

Vi ricordo che è necessaria la prenotazione telefonica al numero 06 67109270 e che tutti gli incontri avranno luogo, secondo il calendario allegato, alle ore 18.00, presso il Museo Civico di Zoologia di Roma, sito in Via U. Aldrovandi, 18.

Vi aspettiamo al museo!!!

Alle porte della Capitale, la Tenuta Presidenziale di Castelporziano è una delle riserve naturali più interessanti del nostro territorio, un vero gioiello verde nella campagna romana altrove trasformata dall'urbanizzazione e dall'agricoltura intensiva. Una volta lasciate le grandi arterie stradali e varcato il cancello d'ingresso, si è avvolti da una fitta foresta planiziale di lecci e altre querce. Ombrose pinete, stagni effimeri, radure ricche di fioriture fanno di questo territorio un autentico scrigno di biodiversità che ospita la più importante colonia di nibbi bruni del Lazio, una popolazione di capriolo italico, testuggini d'acqua dolce e di terra e una spettacolare varietà di invertebrati testimoni di un ambiente altrove scomparso. Gelosamente custodita, ma poco a poco aperta al pubblico godimento, la tenuta di Castelporziano è diventata negli anni un vero e proprio laboratorio universitario per le ricerche sulla fauna e sulla flora. Sarà Alberto Fanfani, docente di zoologia all'Università la Sapienza, profondo conoscitore dei valori naturali della riserva e membro della Commissione Scientifica che vigila sulla gestione dell'area, a introdurci in un mondo magico, sconosciuto ai più, proprio alle porte della nostra città.

Alberto Fanfani, professore associato presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "C. Darwin" dell'Università La Sapienza di Roma, per molti anni è stato responsabile del Gruppo di Lavoro Fauna nell'ambito del Monitoraggio della Tenuta Presidenziale di Castelporziano, coordinando il gruppo di ricercatori che ne hanno studiato i molteplici aspetti dei diversi gruppi zoologici. Attualmente i suoi interessi di ricerca vertono su anatomia, biologia ed eco-etologia di varie specie di Formicidae, con particolare riguardo alle specie di formiche che vivono in ambienti aperti, anche per individuare nuovi indicatori biologici per una gestione ottimale delle aree di prato-pascolo ed agricole. Rilevanti sono inoltre le sue ricerche sulla biologia ed eco-etologia di vari gruppi di Uccelli, dei quali studia le comunità ornitiche per meglio comprendere i fenomeni di frammentazione e l'isolamento geografico delle aree a maggiore biodiversità.